Mario Cucinella ha disegnato il nuovo polo dell’Università della Val d’Aosta

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14
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10
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2024
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Il nuovo polo universitario progettato da Mca è un “ghiacciaio tecnologico”, un manifesto di sostenibilità ambientale che strizza l’occhio all’architettura organica.

©Duccio Malagamba

Come spesso nel suo lavoro, Mario Cucinella ancora una volta dimostra che l’architettura può dialogare con il territorio nel rispetto della memoria storica del luogo e del paesaggio naturale, e al contempo innescare nuove energie di sviluppo urbano.

L’intervento ha riguardato la conservazione e il recupero dei principali corpi di fabbrica dell’Ex Caserma Testafochi, vicino del centro storico di Aosta, e la realizzazione di un polo universitario. Il complesso ospita gli spazi destinati alla didattica e alle attività comuni dei diversi dipartimenti che potranno accogliere circa 2.000 studenti, oltre a nuovi spazi pubblici ed aree verdi che riconnettono la trama dell’ex comparto militare con la città.

La Palazzina Ex Zerboglio marca il tratto contemporaneo dell’intervento, proponendo nella forma sinuosa e immacolata la sagoma di un ghiacciaio alpino che si anima e si contorce organicamente come un corpo vivo plasmato dalla luce e dal vento.

©Duccio Malagamba

Il volume di 4 livelli fuori terra e 2 interrati si rastrema verso l’alto per ridurre l’impatto della costruzione. Al piano terra si collocano la caffetteria e l’accesso all’Aula Magna; ai piani superiori, le aule; ai livelli inferiori, oltre ai locali tecnici, due laboratori informatici illuminati da un patio interrato (al livello -1) e l’Aula Magna che ospita fino a 176 posti (al livello -2).

In facciata (un involucro intelaiato di centine metalliche e cassoni scatolari orizzontali in pietra acrilica), la “pelle” architettonica si dilata o si compatta in funzione dell’altezza e dell’affaccio, per consentire l’ottimizzazione della luce solare e l’interazione prospettica con l’intorno.

©Duccio Malagamba

Una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale ha guidato il progetto. La conformazione dell’edificio è scaturita dall’esame dettagliato dei percorsi solari e delle ombre, e dell’esposizione ai venti dominanti, per proteggere l’ecosistema antropico dalle condizioni climatiche estreme e al contempo sfruttare le risorse ambientali per la propria operatività, grazie alla tecnologia integrata degli involucri e degli impianti, all’elevato livello di isolamento termico e all’utilizzo di fonti rinnovabili.