È un giorno in cui si vorrebbe tutta la cittadinanza presente. Quando si taglia il nastro di una struttura come questa, il gesto è di alcuni secondi ma la mente scorre indietro negli anni, per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questo percorso": Renzo Testolin, nella doppia veste di presidente della Regione e del Consiglio dell'Università della Valle d'Aosta, racconta il momento storico dell'inaugurazione del nuovo polo dell'ateneo nel capoluogo, un progetto lungo oltre venti anni.
Da lunedì cominceranno i corsi nel “ghiacciaio” progettato dall'archistar Mario Cucinella. Per la prima volta si farà didattica in un unico luogo - sono state chiuse le sedi di Saint-Christophe e dell'ex hotel dell'Ambassador - e ci sarà anche la segreteria degli studenti. Rettorato e uffici amministrativi per ora rimangono in strada Cappuccini, in attesa della partenza del cantiere nella vicina ex palazzina Giordana.
Il nuovo edificio è efficiente energeticamente. Le aule sono interconnesse e ci sono postazioni smart per i professori, in grado di controllare audio, luci, streaming delle lezioni, spiega Cristina Avella, multimedia manager della società che ha fornito le dotazioni tecnologiche.
Sono 1400 i posti disponibili nell'edificio, segnala la direttrice generale Lucia Ravagli Ceroni. Le immatricolazioni sono in corso. La rettrice Manuela Ceretta assicura che le iscrizioni non hanno subito contraccolpi per le chiusure della ferrovia e del tunnel del Monte Bianco, considerando che in media il 40 per cento degli studenti viene da fuori Valle.
In occasione della Notte europea dei ricercatori del 27 settembre la popolazione potrà visitare dalle 18 la nuova università.