Campus KID San Lazzaro

Pubblicato
20
/
05
/
2024
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©Walter Vecchio

Il nuovo polo scolastico Campus KID di San Lazzaro di Savena, a pochi chilometri da Bologna, è un centro didattico dedicato ai bambini, con spazi innovativi e polivalenti per l’insegnamento e l’apprendimento, progettati per favorire la relazione, la condivisione e la creatività dei giovani studenti. L’intervento, che ha dato vita a un complesso unitario collegato con il sistema urbano-territoriale esistente, è stata l’occasione per rigenerare e restituire alla comunità un pezzo di città con elevato potenziale sociale e ambientale. Una nuova polarità, aperta alla comunità e in armonia con il parco urbano, composta da due scuole, un auditorium e una palestra.‍

Project Name: Campus KID San Lazzaro
Location: San Lazzaro di Savena (BO)
Client: Comune di San Lazzaro di Savena
Architect: Mario Cucinella Architects
Site Area: 8937 mq
Building Area: 5198 mq
Project Dates: 2024

ARCHITECT:
Design Principal: Tommaso Bettini, Marco Dell’Agli, Cecilia Patrizi, Giulio Desiderio
Project Architect: Ulrich Seum, Luca Vernocchi, Luca Sandri
Project Manager: Silvia Conversano, Francesca Fabiana Fochi, Laura La Mendola, Alessio Naldoni, Simone Papucci, Maria Pazzaglia, Martina Ruini, Valerio Vincioni, Augusta Zanzillo

CONSULTANTS:
Structural Engineer: Ing. Tommaso Pazzaglia
Landscape Architect: Roberto Bacchilega
R&D Specialist: Andrea Rossi
Progettazione antincendio: Arch. Christian Zambonini
Geologo: Geol. Claudio Preci
Esperto energetico-ambientale: Ing. Cosimo Marinosci
Computational: Roberto Guidi
Senior Visual Artist Specialist: Walter Vecchio
Foto: Walter Vecchio

PRODUTTORI/PRODOTTI IMPORTANTI:
Lucifero Illuminazione
Impresa esecutrice 1. e 2. Stralcio: RTI con Capogruppo Ahrcos (opere edili), con Sistem (carpenteria lignea), INCI (carpenteria metallica), MEI (Impianti)

Come avete vinto questa commessa? È stata per esempio frutto di una gara, o di un concorso a inviti?

È stata vinta una gara da un RTI con capogruppo Mario Cucinella Architects.

©Walter Vecchio

Ci può descrivere il progetto?

Il nuovo Campus KID a San Lazzaro di Savena è un polo urbano progettato per ospitare funzioni scolastiche, funzioni sportive (stadio, piscina, palestre e campi da calcetto) e culturali (teatro/auditorium).

Elemento caratterizzante del progetto è la grande copertura in legno che, come un foglio sospeso, accoglie tutte le funzioni del plesso, creando continuità con tutti i diversi spazi funzionali: dagli ambienti per la didattica normale e speciale agli spazi comuni e quelli a servizio della comunità.  Un nuovo modello di scuola senza i tradizionali “corridoi”, ma con spazi relazionali inclusivi e flessibili e un grande Agorà centrale che è pensato per accogliere gli studenti in un luogo raccolto e sicuro e che, quando le attività di didattica sono terminate, funge da ingresso principale per gli spazi comunitari (le aule polifunzionali, l'auditorium e la mensa).

Luce, colori, spazi dinamici e flessibili, laboratori tematici e polivalenti, cortili e giardini sono ulteriori elementi distintivi del campus e creano un ambiente di comfort ideale dove i bambini più piccoli e anche i ragazzi delle scuole medie possono esplorare e crescere sia intellettualmente che fisicamente.

Quali sono state le ispirazioni e le idee che hanno influenzato la progettazione dell’edificio?

Campus KID è frutto di un percorso di progettazione partecipato che ha visto il coinvolgimento della cittadinanza e soprattutto degli alunni delle scuole. A guidare la progettazione, una riflessione sul ruolo dell’architettura come “terzo educatore” e come mezzo per prendersi cura delle giovani generazioni.  Gli spazi del Campus – con laboratori, aree verdi e strutture vegetali, aule di musica, biblioteca e aree sportive - sono progettati, quindi, per offrire nuovi scenari per l’insegnamento, l’apprendimento e la relazione, in cui i più piccoli possano crescere immersi nella bellezza e a contatto con la natura.

La gestione degli spazi è stata appositamente studiata per essere adattata a diversi tipi d’utenza e a diversi momenti della giornata, trasformando la scuola in uno strumento socioculturale, dove l’architettura stessa diviene veicolo di comunicazione e di conoscenza per chi la usa.

©Walter Vecchio

In che modo il design risponde alle caratteristiche uniche del sito?

Il nuovo polo didattico è collocato in un’area al confine sud-est del comune di San Lazzaro, ai piedi della pedecollina. La sua posizione ne fa un elemento di connessione importante tra la città e il territorio circostante, dando così una risposta alla frammentazione dell’area in cui si inserisce, caratterizzata dalla presenza di differenti tipologie di servizi e strutture.

Attraverso questo intervento si è voluto dare vita a un complesso unitario progettato per collegare il nuovo edificio con il sistema urbano-territoriale esistente. Uno spazio aperto alla comunità e in armonia con il parco urbano, che garantisca condizioni di benessere negli spazi esterni ed interni, che sfrutti le potenzialità del sito per migliorare il comfort, minimizzando i consumi e massimizzando le strategie passive. Un edificio in cui l’architettura possa integrare le componenti impiantistiche, strutturali e tecnologiche, e che possa rispondere in modo strategico alla riqualificazione e alla realizzazione per fasi temporali differenti.

©Walter Vecchio

Il progetto è stato in qualche modo influenzato dalle nuove tendenze in termini di risparmio energetico, costruzione o design?

Grande attenzione è stata riservata al green con l’obiettivo di facilitare il contatto, lo svago e l’apprendimento con e nella natura. In particolare, il campus ospita un giardino didattico con diverse aree tematiche: una con sedute naturali in tronchi su pavimentazione in gomma colorata e l’altra con una seduta ad auditorium su prato. Sono presenti anche orti, serre e un piccolo frutteto, dove gli alunni, insieme agli insegnanti potranno coltivare ciò che preferiscono.

L’area esterna è dotata, inoltre, di due aree gioco con pavimentazioni naturali, una in sabbia e una in trucioli di legno, per esperienze sensoriali diverse.

L’utilizzo di vegetazione autoctona e “naturalizzata”, per i nuovi impianti arborei e arbustivi previsti dal progetto, vuole creare la percezione di un “paesaggio” il più vicino possibile a quello che è ancora possibile vedere fuori città, in alcuni lembi di pianura e più frequentemente in collina, favorendo così la biodiversità locale; essendo tutte caducifoglie, inoltre, la loro presenza contribuisce a mitigare la radiazione solare durante la stagione estiva e a preservare l’illuminazione naturale degli spazi nella stagione invernale.

©Walter Vecchio

Quali prodotti o materiali hanno contribuito al successo dell'edificio completato?

Dal punto di vista dei materiali, uno degli elementi caratterizzanti dell’intervento è la grande copertura in legno, che metaforicamente rappresenta un grande mantello che protegge e accoglie tutti gli alunni. In questo senso, proprio la scelta del legno, un materiale vivo e rassicurante, contribuisce a trasmettere agli studenti un senso di calore e sicurezza.

Intervista a cura di PPAN