A Milano Palazzo Citterio apre al pubblico e nasce la Grande Brera

Pubblicato
06
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12
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2024
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A Milano Palazzo Citterio apre al pubblico e nasce la Grande Brera

Con un allestimento di Mario Cucinella, lo storico edificio torna a vivere dopo anni di chiusura. Nelle sale, più di 200 opere delle collezioni Jesi e Vitali, oltre a due mostre temporanee dedicate a Mario Ceroli e alla storia del complesso museale

© Walter Vecchio

Dall’8 dicembre Palazzo Citterio sarà aperto al pubblico. Dopo 52 anni si realizza l’ampliamento della Pinacoteca di Brera con l’esposizione di oltre 200 opere al piano nobile dell’edificio e con due importanti mostre negli spazi adiacenti. Nasce così “la Grande Brera”, il sogno di Franco Russoli, visionario direttore della Pinacoteca di Brera dal 1957 alla sua scomparsa nel 1977, che prevedeva di dare vita a un polo unico delle istituzioni culturali braidensi – Pinacoteca di Brera, Palazzo Citterio e Biblioteca Nazionale Braidense.

Un progetto che finalmente si realizza, con l’apertura al pubblico del settecentesco Palazzo Fürstenberg, in seguito ribattezzato appunto Palazzo Citterio e acquisito dallo Stato nel 1972, anno in cui gli allora Sovrintendenti Gian Alberto Dell’Acqua e Franco Russoli, formularono l’idea di un luogo che consentisse al museo di crescere con l’arte del Novecento diventando oltre che luogo di conservazione anche centro di sperimentazione e ricerca.

© Walter Vecchio

Chiuso per decenni, diventa oggi un museo dove saranno custodite le collezioni Jesi e Vitali: oltre 200 opere che comprendono capolavori di artisti come Carrà, Morandi, Boccioni, Modigliani, Picasso, Braque e che sarà sede, negli spazi completamente riallestiti dallo studio Mario Cucinella Architects, di importanti mostre di arte moderna e contemporanea.

“Con questo allestimento — ha dichiarato Cucinella — caratterizzato da incursioni contemporanee che dialogano con la storia, abbiamo voluto dare forma a un nuovo modo di concepire i musei. La sfida è quella di addomesticare questi ambienti per farli diventare spazi della quotidianità, capaci di riflettere e raccontare nuovi modi di stare insieme. Palazzo Citterio entra così nelle vite di tutti i giorni, come un luogo in cui esporsi alla bellezza ma anche in cui vivere la comunità e l’incontro”.

© Walter Vecchio

Fin dagli ingressi – al civico 12 e 14 di via Brera, entrambi aperti al pubblico – lo studio MCA ha studiato un allestimento in grado di stimolare l’aggregazione e al contempo incuriosire i visitatori sul patrimonio artistico lì custodito. La corte ospita un tempietto in legno di forma circolare, che funge da punto d’incontro e di raccordo tra l’esterno e i vari ambienti della Grande Brera. Realizzata e donata da Salone del Mobile.Milano alla Pinacoteca di Brera, l’installazione è ispirata all’opera di Raffaello Lo sposalizio della Vergine e proietta, allo stesso tempo, un messaggio di modernità e sostenibilità.

© Walter Vecchio

Realizzati da Officine Tamborrino, il tavolo dalle linee curve di una delle sale al primo livello e il tavolo-scultura nella hall d’ingresso: un oggetto dalla forma organica concepito e disegnato per integrare allo stesso tempo le funzioni di ticketing, info point e bookshop che, grazie alle sedute incorporate, offre un punto di ritrovo e di riposo alle persone che arrivano dall’esterno.

© Walter Vecchio

Il secondo piano e l’ipogeo Stirling sono destinati a spazi di mostre temporanee. A cura di Luca Molinari, la mostra La Grande Brera. Una comunità di arti e scienze è un’occasione unica per scoprire la storia di Brera (e della città di Milano), attraverso foto, piante, modelli e documenti rari. In scena dall’8 dicembre 2024 al 9 marzo 2025, racconta le vicende architettoniche e delle comunità vissute dal complesso di Brera fin dal 1500 mostrando la trasformazione da edificio monolitico ad ampio frammento urbano che lega istituzioni, patrimoni, comunità e progetto. Allestita dall’architetto Francesco Librizzi, è organizzata in tre spazi distinti: una parte introduttiva sulla Grande Brera, una lunga sezione sulla storia architettonica del palazzo di Brera e di Palazzo Citterio e una terza area che narra queste storie insieme.

Nell’ipogeo di Palazzo Citterio è prevista, infine, dall’8 dicembre 2024 al 23 marzo 2025, l’esposizione dal titolo Mario Ceroli. La forza di sognare ancora a cura di Cesare Biasini Selvaggi, che comprende 10 monumentali lavori inediti site-specific, eseguiti nell’ultimo anno dall’artista appositamente per lo spazio progettato da James Stirling negli anni Cinquanta, alcuni dei quali ultimati proprio a Palazzo Citterio. Tra gli artisti più sperimentali e nomadi della sua generazione, Mario Ceroli (1938, Castel Frentano) ha realizzato installazioni-sculture, che come “attori” in mostra sperimentano sistemi di interazione con il pubblico dagli esiti imprevedibili, in base a strutture aperte, capaci di funzionare come nuove generatrici di significato. Nel contesto di Palazzo Citterio, Ceroli conferma il legno come materia archetipica d’elezione, e la scultura come sua complice primaria.