La mappa d’artista che censisce i progetti culturali utili alla collettività

Pubblicato
11
/
06
/
2024
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Mario Cucinella, ForPeople, Rho

Giacomo Zaganelli (Firenze, 1983) concentra da tempo la sua ricerca artistica sull’indagine di luoghi, contesti, territori in relazione a chi li vive o li ha vissuti.

Giacomo Zaganelli e la Mappa dell’abbandono

Nel 2010 ha avviato, in questa direzione, una mappatura dei luoghi abbandonati di Firenze – estesa poi all’intera Toscana – complice la riflessione sulle loro potenzialità in quanto spazi da riattivare per la rinascita culturale di un territorio e di una comunità (un modello chiaramente leggibile a Berlino, dove Zaganelli ha vissuto a lungo). Il progetto – al confine tra arte, architettura e spazio – si è concretizzato nella Mappa dell’abbandono, con l’obiettivo di stimolare maggior consapevolezza sul capitale inespresso del patrimonio dismesso, promuovendone il recupero sociale, artistico e culturale. In concreto, in quasi quindici anni di esplorazione costante del territorio toscano, l’iniziativa si è nutrita di incontri, conferenze e workshop, centrati su tre linee guida: le strategie di riuso, la memoria storica e il consumo del suolo. E tutti possono monitorare i progressi del progetto, che nel frattempo ha dato il là a una rete di connessioni per affrontare il tema su scala nazionale, sulla Mappa interattiva disponibile online, su Google Maps, che proprio di recente ha superato il milione e mezzo di visite, oltre a essere inserita sulla piattaforma online “uneven-growth” da parte del MoMA di New York. Il progetto di Zanganelli ha inoltre ispirato in passato un’omonima indagine conoscitiva da parte della commissione cultura del Senato, dove l’artista ha avuto modo di parlare nel 2015.

La nuova mappa italiana dei “progetti usabili”: il ruolo dell’artista nella società

Su queste premesse, l’artista fiorentino ha ora avviato un secondo progetto di mappatura che consta, sul modello del precedente, di una serie di iniziative e contatti sul territorio e di una mappa consultabile liberamente online. AGIRE INTERAGIRE INTERFERIRE / Mapparchivio dei progetti usabili vuole infatti proporsi come database georeferenziato (e in fieri) di iniziative, interventi e progetti artistico-culturali pubblici, tutti caratterizzati da una dimensione di usabilità e funzionalità: giardini temporanei e permanenti, sedute, tavoli, boschi urbani, parchi giochi, dispositivi utili, archivi digitali. La forma è quella di un censimento in progress, pensato come piattaforma condivisa e open source: chiunque (addetti ai lavori o meno), quindi, può contribuire ad aggiornare la mappa, segnalando e inserendo progetti attraverso il form online dedicato.

La mappa italiana dei “progetti usabili”. Gli obiettivi

L’obiettivo, in questo caso, è quello di tracciare e definire il perimetro di nuovi momenti di scambio e condivisione tra arte, società e cittadinanza, per approfondire il potenziale della figura dell’artista che si relaziona con la collettività, e l’utilità pubblico-sociale del suo operato.

Il progetto rappresenta, non a caso, l’evoluzione della ricerca L’artista per la collettività, ideata da Zanganelli nel 2022 e sostenuta dal Ministero della Cultura attraverso l’Italian Council e da varie istituzioni in Italia, Germania, Giappone e Thailandia.

UMoCa, Colle Val d’Elsa

La mappa dei “progetti usabili”: l’invito a inviare segnalazioni

A due settimane dalla pubblicazione della mappa, presentata alla Fabbrica del Vapore di Milano lo scorso 16 maggio 2024, le visualizzazioni hanno già superato quota 2mila, e diversi sono stati, finora, i contributi e le segnalazioni per implementarla, ricevuti attraverso il form. Si contano quindi progetti “usabili” in tutta Italia, dal Giardino Eolico dell’UMoCa di Colle Val d’Elsa all’installazione Dna di Motorefisico a Santa Croce di Magliano (Molise), dall’hub Alle Ortiche di Genova al progetto di arredo urbano ForPeople di Mario Cucinella a Rho, al laboratorio NWRZ del Circolo Culturale Ararat all’ex Mattatoio di Roma. Solo una piccola testimonianza della varietà di esperienze che il censimento intende mappare.

L’invito a partecipare è innanzitutto agli autori di progetti attinenti al tema dell’archivio; ma la chiamata pubblica si rivolge al pubblico più ampio e trasversale possibile.

Livia Montagnoli