L’esposizione presenta un chiaroscuro di cantieri nella città di Milano in dialogo con gli scorci pastello di Taranto, un binomio intimamente correlato alla biografia dell’autore.
Antonio Ottomanelli nasce a Bari nel 1982 e incontra la città meneghina grazie agli studi in architettura presso il Politecnico di Milano.
Negli anni sviluppa una ricerca incentrata sull’indagine del paesaggio odierno e sulle strutture antropologiche e culturali ad esso correlate.
Nel 2010 inizia la sua osservazione sulle costruzioni in corso a Milano, gli ambiziosi progetti di innalzamento della città, una metamorfosi di modernizzazione ininterrotta, ma che tra la velocità ed il traffico delle sue infrastrutture porta con sé anche le problematiche sociali: sfruttamento, gentrificazione, emarginazione.
In contrapposizione si apre una Taranto immobile e silenziosa, seduta nella sua afa, uno scambio di sguardi tranquilli e continui: quelli dei protagonisti di Ottomanelli, intenti a scrutare un incendio all’orizzonte o ad accogliere il calore del sole, ed i nostri, di spettatori.
Il racconto di Ottomanelli va ad inserirsi quindi perfettamente tra gli spazi di Mario Cucinella, figura di riferimento dell’architettura contemporanea strettamente legata alle tematiche sociali ed ambientali.
La mostra resterà aperta fino al 16/06 e sarà possibile visitarla previa prenotazione obbligatoria chiamando il num. +39 340 585 3970.