Mario Cucinella fonda la School of Sustainbiity: «Parliamo di tutti quei segmenti scoperti per chi esce dall’università e si trova a parlare con attori reali del mondo del lavoro»
Come nasce l’idea di questa scuola?
«Da un’esigenza pratica. Nel 2015 ci siamo riuniti, primariamente a Bologna e poi ci siamo trasferiti a Milano, e ci siamo chiesti: “Qualcuno ha mai spiegato ai ragazzi come si fa un progetto sostenibile“? La risposta era ovvia, da qui è nata la School of Sustainability».
Quindi da un bisogno di risposte concrete.
«Esatto. La scuola nasce per rispondere a una domanda dei giovani, che quando vai in giro ti mostrano curiosità e desiderio di apprendere una nuova conoscenza legata al tema del design e dell’architettura».
Chi sono i ragazzi che la frequentano?
«Giovani che hanno 25-26 anni e che in futuro dovranno rispondere a una sfida enorme, che li accompagnerà per i prossimi 30. Il nostro obiettivo è costruire i leader di domani; ma la scuola è anche un luogo di scambio, quindi è importante ascoltare i ragazzi. Parliamo spesso di next generation, ma la nuova generazione bisogna ascoltarla, non dobbiamo parlare solo noi».
Ma nel futuro cosa c’è?
«Un luogo indefinito; direi che ci sono tanti futuri; dobbiamo essere consapevoli che siamo ancora all’anno zero sulla sostenibilità, stiamo lasciando una vecchia cultura per entrare in una nuova, questo è il principio base della nostra scuola».
E la sostenibilità cos’è?
«La sostenibilità è dentro di noi, non servono leggi. Siamo noi gli attori della trasformazione. Infatti a scuola parliamo di economia circolare, post carbon architetture, urban rigeneration e tutti quei segmenti scoperti per chi esce dall’università e si trova a parlare con attori reali del mondo del lavoro».